Gli investitori obbligazionari continuano ad acquistare attivi rischiosi, spingendo gli spread US a livelli che non si registravano dalla seconda metà del 2021, con i tassi perlopiù negativi.

Gli spread delle obbligazioni societarie in euro restano inferiori, date le prospettive economiche meno rosee, ma la propensione al rischio persiste, come dimostra l’offerta aggressiva di segmenti ad alto beta come obbligazioni ibride e subordinate. Malgrado l’elevato volume di emissioni in Europa e negli USA, le nuove obbligazioni sono ben assorbite e sovraperformano sul mercato secondario. Nonostante il contesto economico favorevole e l’allentamento monetario atteso, riteniamo che gli attuali prezzi di mercato offrano scarso valore e restiamo neutrali sul rischio di credito. Il segmento in USD appare sopravvalutato: gli spread high yield scambiano al 6° percentile, poco sotto i 300 pb. Una vera e propria recessione è improbabile nel breve termine, ma un aumento dell’inflazione è un rischio notevole. Se le banche centrali fossero costrette a mutare gli attuali toni accomodanti, potremmo osservare nuovi picchi di volatilità e aumenti degli spread. 

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