Il mercato obbligazionario viene influenzato dall’inflazione. Il 2023 è iniziato all’insegna dei timori, ma si è concluso con un calo dell’inflazione sorprenden-temente rapido, che ha fatto sperare in netti tagli dei tassi quest’anno.
La riunione del FOMC di gennaio ha segnato un’altra svolta: la Fed ha preso atto della tenacia dell’inflazione e ha sottolineato la necessità di restare vigili. A febbraio i dati solidi del mercato del lavoro hanno fatto impennare i rendimenti dei Treasury USA, soprattutto per le scadenze brevi. Il rendimento decennale è salito oltre il 4,3%. I dati economici solidi hanno smorzato le attese di un imminente allentamento della Fed. Se a dicembre si prevedeva un primo taglio a marzo 2024, ora non ci si aspetta nulla prima di giugno 2024 e, da sei, i tagli previsti per l’intero anno sono scesi a tre.